sabato 31 gennaio 2009

Il delirio su Genchi

Gioacchino Genchi è un servitore dello Stato.
Gioacchino Genchi è quella persona per la quale Silvio Berlusconi ha detto che "sta per uscire uno scandalo che sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350000 persone, dobbiamo essere decisi a non consentire questo sistema di indagine che non deve continuare. Dobbiamo porre dei limiti certi per la sicurezza dei cittadini".
Ora, che la sicurezza da difendere sia quella dei poteri forti, politica in primis, dovrebbe essere chiaro a tutti. Del resto, ritengo che i cittadini onesti vogliono che le intercettazioni restino uno strumento d'indagine per contrastare il crimine e quindi si è disposti a fare a meno di un piccolo pezzo di privacy (ammesso e non concesso che chi non ha nulla da nascondere ne dovrebbe essere ben felice).
L'intercettazione fa così paura ai politici perchè è lo strumento più genuino ed efficace d'indagine: quando si parla al telefono si usano quasi sempre toni molto confidenziali e si è portati a parlare anche di vicende un po' nascoste.
A causa di questi motivi Berlusconi e ciurma al seguito fanno a gara tra chi la spara più grossa per trovare un accordo con l'opposizione (che ne sarà di sicuro contenta) sulla legge anti-intercettazioni (per ora il ddl prevede norme deliranti di cui parleremo in seguito).
Tornando a Genchi, è doveroso affermare la verità: Genchi, in vita sua, non ha mai effettuato una intercettazione!! Genchi, che collabora con tante procure d'Italia, ed è stato consulente di De Magistris (guarda un po' con chi se la prendono) incrocia i tabulati telefonici relativi ad intercettazioni disposte dai magistrati grazie a software sofisticati, e relaziona sui contatti telefonici fra indagati intercettati e non indagati.
Non esiste alcun archivio, e chi afferma il contario mente sapendo di mentire.
Per conto di De Magistris, Genchi ha ha trattato 792 utenze, appartenenti a un numero molto inferiore di persone (ciascuna usa più telefoni e più schede).
Ieri sia Genchi che De Magistris sono stati sentiti dal Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), il cui presidente, Francesco Rutelli è amico dell'indagato numero 1 in "Why Not", e cioè Antonio Saladino.
Mi verrebbe da dire, secondo un detto napoletano, cornuti e mazziati!!
Massima solidarietà e rispetto a servitori dello Stato come Gioacchino Genchi.

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