Nel Pdl campano esiste una questione criminale
Allora ricapitoliamo. Poco fa la Camera ha concesso l’autorizzazione a mandare in galera il deputato Pdl napoletano Alfonso Papa, magistrato in aspettativa, accusato di far parte di una cricca che smerciava informazioni riservate a scopo di ricatto. Nelle carte, allegre storie di ricettazione di rolex rubati, firme falsificate per riottenere auto regalate, pessime frequentazioni.
Pochi giorni fa il Gip di Salerno ha ordinato l’incarcerazione del consigliere regionale Pdl Alberico Gambino, ex sindaco di Pagani (Salerno). Il giudice, accogliendo una richiesta di arresto della Procura antimafia, lo ha definito capo di un cartello criminale composto da lui, da qualche suo fedelissimo e da esponenti dei clan locali. Un cartello che ha ridotto Pagani a un feudo dove camorra e politica sono strettamente intrecciate, dove l’opposizione e la stampa sono intimidite, e dove tutto è permesso. Gli arresti scattano mentre sono ancora freschi di stampa gli articoli de ‘Il Mattino’, a firma Rosaria Capacchione, sul coinvolgimento del presidente Pdl della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, detto ‘Giggino a Purpetta, in un’inchiesta dei pm della Dda di Napoli per reati di camorra.
Contro Cesaro, che è anche coordinatore provinciale del Pdl, le parole di un pentito e di un avvocato dei boss. Nel mirino una speculazione immobiliare che faceva gola alla famiglia Cesaro. Alle ultime elezioni amministrative, poi, come dimenticare l’arresto in piena campagna elettorale del coordinatore cittadino del Pdl di Quarto, Armando Chiaro, persona molto vicina a Cesaro? Chiaro è incriminato di collusioni con clan Polverino, che lo definiva ‘l’onorevole Mesillo’ e si rivolgeva a lui per alcuni affari. Tradotto in carcere, è stato lo stesso eletto in consiglio comunale.