venerdì 13 marzo 2009

La follia del nucleare




Chi denuncia la follia del nucleare per salvaguardare in primis la salute, ma anche le nostre tasche, non dovrebbe essere apostrofato come il solito ambientalista che sà dire solo no.

Qui è in gioco ciò che resta del nostro Ambiente.

Riporto alcuni dati che dovrebbero far riflettere.
Nel 1987 il 65% degli italiani è andato a votare 3 refenderum per i quali si è detto no alle centrali nucleari e no al co-finanziamento di centrali nucleari all'estero (quindi l'accordo Berlusconi-Sarkozy è fuorilegge per quanto riguarda noi, essendo il referendum tutt'ora legge italiana. Nel caso può essere modificato da un nuovo referendum).

1) I rischi sono enormi: oltre alla famosa Cernobyl ci sono tanti altre catastrofi verificatesi in Giappone, a Sellafield (GB), nell'Ohio e ultimamente proprio in Francia.

2) Non si sa come smaltire le scorie radioattive: le sorie di tantissime centrali nucleari sono state poste nella Yucca Mountain (Nevada) con gravi problemi ambientali e 250.000 tonnellate di rifiuti altamente radioattivi, finora prodotti dalle centrali nucleari nel mondo sono tutti ancora in attesa di uno smaltimento definitivo.

3)Non esiste il nucleare “sicuro e pulito” di Quarta generazione: le centrali di “terza generazione”, che Berlusconi vuole costruire, dovrebbero durare più di quelle in funzione (II generazione), senza averrisolto il problema delle scorie né della “sicurezza intrinseca” (spegnimento automatico se c'è un incidente grave). Le chiama “ponte” verso una “quarta generazione” che promette sarà “assolutamente sicura, non proliferante, con poche scorie e menopericolose”, ecc. Ma i reattori di IV generazione NON esistono! Son previsti “dopo il 2030”, come se fosse domani; e quanto “dopo”? Intanto il governo propone un colossale rilancio del nucleare, con reattori che, almeno fino al 2040, aggraverebbero tutti i problemi creati dal nucleare! Infatti l’Enel ha investito quasi 2 miliardi di euro per completare, in Slovacchia, due reattori di vecchia tecnologia sovietica, addiritturaprivi di involucro esterno, giustificandosi: “la probabilità di un impatto aere trascurabile”. In che mani siamo!…

4) L’uranio, come il petrolio, scarseggia, dobbiamo importarlo ed ha altissimi costi: l'Italia non ha uranio, dovrebbe importarlo da Russia, Niger, Namibia, Kazakistan, Australia, Canada. Secondo l’Agenzia per l'energia Atomica, l'uranio dovrebbe scarseggiare dal 2030, invece già dal 1991 ha raggiunto il “picco”(se ne consuma più di quanto si estrae): sono le scorte militari che forniscono metà del combustibile. Senza nuovi reattori, la produzione di uranio è già insufficiente, perciò il suo prezzo si è moltiplicato per 10 (da 7 a 75 dollari la libbra) dal 2001 al 2007. In Italia i tempi sarebbero più lunghi e i costi più alti (un km di Tav costa 4 volte che in Francia…): chi paga? L'Enel per le 2 centrali slovacche, spende 2.700 euro/kW, mentre una centrale a gas costa meno di 500 euro/kW. Chi paga?

5) Il nucleare è in crisi: nel mondo solo 9 stati ci investono. L'Austria, col Referendum del 1978, ha deciso di non mettere in funzione la centrale già costruita sul Danubio. L'Italia è uscita dalla follia nucleare col Referendum del 1987. La Germania, nel 2000, ha deciso di non investire più sul nucleare e sostituirlo col risparmio e l'aumento del 2,5% annuo di energie rinnovabili. La Svezia col Referendum del 1980 ha fatto la stessa scelta. La Spagna, con un Referendum nel 1983, ha deciso di uscire dal nucleare e raggiungere l’autonomia energetica entro il 2050, investendo moltissimo nel solare. Negli Usa non si costruiscono più centrali nucleari dal 1976. In Europa nel 1976 c’erano 177 centrali, oggi sono 146, 31 in meno; nei prossimi venti anni un centinaio di esse chiudono; non saranno sostituite in Belgio, Germania, Olanda, Spagna e Svezia, che hanno deciso di non costruirne più. In Europa non hanno centrali nucleari, oltre all’Italia: Austria, Danimarca, Grecia, Irlanda (il movimento di opposizione ha bloccato il programma nucleare), Norvegia e Polonia, che ha interrotto la costruzione dell’unica centrale. Nel mondo: Australia, Nuova Zelanda, l’America Latina (escluso il Messico e Argentina), l’Africa (escluso Sud Africa) e l’Asia (esclusi Giappone, India, Pakistan, Cina e, in futuro? Iran). Solo 9 stati in tutto il mondo investono nel nucleare: India, Cina, Russia, Ucraina, Giappone (fino al prossimo terremoto?), Iran, Argentina, Romania e Finlandia.

6) Industriali e politici amici temono la democrazia, anche energetica: il nucleare, come il termoelettrico a carbone, gas e olio combustibile, è centralizzato, controllato dai vertici economici e politici, con enormi investimenti economici e politico-militari. Invece le energie rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, mini-idroelettrico ed eolico, biomasse locali) sono distribuite, controllate daogni comunità che produce l'energia di cui ha bisogno. Basterebbe coprire di pannelli solari fotovoltaici solo lo 0,4% delle superfici costruite o cementificate in Italia (che sono il 10% del territorio) per soddisfare l’intero fabbisogno nazionale di energia elettrica. I politici di vecchio stampo (anche se si dicono “federalisti”) preferiscono un mondo in cui l'energia (come l'economia e l'informazione) è controllata dal potere centrale.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Peccato che le mie informazioni e quelle della maggior parte degli italiani sono un po’ diverse dalle tue! Così per una visione completa, permettimi di esporre le ragioni del SI al nucleare: http://www.informarmy.com/2009/03/nucleare-ecco-le-5-ragioni-del-si.html

Keyser Soze ha detto...

Ciao Silvia,
Sono Dario De Rosa, responsabile del Blog PBC Campania.

Ho letto ora il tuo commento riguardo il nucleare.
I dati di Clerici, così come quelli della maggior parte degli italiani (ahimè), sono totalmente diversi da quelli da me citati, e però Clerici è ben felice di dire che il nucleare è sicuro e conveniente, in quanto tra gli associati del Wec Italia c'è Enel (piccola forma di conflitto d'interessi?).
Noi italiani purtroppo continuiamo a subire un'informazione di regime senza approfondire minimamente l'argomento e senza chiederci cosa c'è dietro. Dietro ci sono i soliti interessi della classe "politica" e dei loro amici.
Se vuoi avere due pareri scientifici autorevoli (dal mio punto di vista), prova a vedere cosa ne pensano in merito Carlo Rubbia e Luigi Sertorio, già al CERN di Ginevra e alla NATO. Trovi gli articoli di Sertorio all'indirizzo: http://www.perilbenecomune.org

Cordiali Saluti, Dario De Rosa