mercoledì 19 maggio 2010

Il nucleare: una scelta pericolosa ed antieconomica

In occasione del ventriquattesimo anno dal disastro di Cernobyl, il più grave incidente nucleare della storia, il 26 aprile si è svolta, presso l'Università Orientale di Napoli, una delle "giornate internazionali di azioni contro il nucleare".
La lista civica Per il Bene Comune era presente in qualità di organizzatore (a questo link la locandina completa: http://www.nonukes.it/rnacampania.htm) per cercare di informare la popolazione riguardo le scelte scellerate, in tema di politiche energetiche, portate avanti dall'attuale Governo Italiano, scelte che in realtà derivano da pressioni di forti lobbies economiche, e che sono ben viste anche dalle cosiddette "opposizioni". Ecco il link del video della diretta da Napoli:
http://www.livestream.com/temporealechannel/video?clipId=flv_204459a7-8475-47d2-aaac-b31044c0cc05

In barba alla volontà dei cittadini, sancita dal referendum del 1987, di fare a meno dell'energia nucleare, il Governo sta procedendo a vele spiegate per definire i siti (pare che siano stati già individuati ma addirittura secretati) sui quali dovranno essere costruite le quattro centrali finora previste. In tale prospettiva, l'ENEL ha stretto un accordo con la francese AREVA per l'acquisto di quattro centrali EPR da 1650 MW. Se ne prevedono delle belle, perché le popolazioni locali sono sul piede di guerra, e in tal senso sembra che a breve il palinsesto già scadente della RAI verrà farcito di spot per tranquillizzare la popolazione: della serie, i media utilizzati ancora una volta al servizio della più totale disinformazione e distorcimento della realtà, a vantaggio, ed è ovvio, dei vari potentati economici.
Fatta questa premessa, è doveroso però aggiungere, prima di passare ai punti chiave del nostro NO al nucleare, che questa è una battaglia che non ha niente a che vedere con le ideologie.
Molto spesso chi si oppone a ciò che ci vogliono vendere come progresso tecnologico, viene bollato come ambientalista del no, come persona che non vuole l'ammodernamento del paese.
Queste sottili tecniche di persuasione le rilanciamo ai mittenti, perché i fatti sono fatti e le chiacchiere stanno a zero.
Vediamo quindi nei dettagli i motivi della nostra convinzione, aggiungendo che, nello spirito di propositività che spero ci contraddistingue, una vera e sana politica energetica non può prescindere da due fattori:
1) la riduzione degli sprechi e dei consumi con conseguente utilizzo dell'energia in modo efficiente;
2) Sviluppo capillare delle diverse fonti di energie rinnovabili a partire da quella solare.

  • IL NUCLEARE E' ANTIECONOMICO: l'Italia non possiede riserve di uranio e dovrebbe quindi importarlo dal Niger, dalla Russia, dal Kazakistan... Il problema è che l'uranio ha già raggiunto il suo picco, è quasi finito ed il prezzo è salito alle stelle: circa 75 dollari la libbra. Chi paga i costi di costruzione delle centrali nucleari? Parliamo di costi esorbitanti (circa 6 milardi di euro a centrale) che ricadranno sulla collettività sotto forma di contributi statali e/o europei. E chi paga la dismissione degli impianti, le assicurazioni, visto che nessun privato è disposto ad investire su un progetto che presenta innumerevoli rischi e che non si sa se e quando andrà in porto? La prima centrale nucleare è infatti prevista per il 2020!
  • IL NUCLEARE NON CI LIBERA DALLA DIPENDENZA ENERGETICA: vedi il caso della Francia che, pur possedendo centrali nucleari, importa più petrolio dell'Italia!
  • E' FALSO CHE L'ENERGIA NUCLEARE PROVVEDE ALL'ABBASSAMENTO DELLA CO2: il ciclo completo di una centrale (estrazione ed "arricchimento" del combustibile, costruzione e smantellamento della centrale, smaltimento delle scorie) genera gas serra quanto il ciclo a combustibile fossile.
  • L'ITALIA FISICA: dal punto di vista morfologico ed idrogeologico, l'Italia presenta grandissimi problemi riguardo la dislocazione delle centrali. Le centrali hanno bisogno di molta acqua (che poi verrà riversata nel territorio circostante con grossi danni alle falde acquifere) per raffreddare i reattori e perciò vengono di norma costruite nelle vicinanze di fiumi e mari. E se un fiume va in piena, cosa succede? Oppure, al contrario, quali danni si avrebbero in estate, quando le portate dei fiumi diminuiscono notevolmente? Ed i problemi causati da possibili terremoti sono stati considerati?
  • GLI INCIDENTI ALLE CENTRALI DELLE ALTRE NAZIONI: nel solo 2009 si contano una trentina di incidenti "nucleari" http://www.aamterranuova.it/article4069.htm
    Avere il nucleare vicino casa non è la stesso che a centinaia di chilometri (visto che in tanti si sono convinti perché se succedessero esplosioni in Francia, subiremmo lo stesso tipo di danni, e quindi tantovale dotarcene pure noi!).
  • DOVE SMALTIRE LE SCORIE: Non esiste un deposito sicuro per le scorie, che restano radioattive per decine o centinaia di migliaia di anni. Nel corso del tempo, gli USA hanno speso 8 miliardi di dollari senza trovare una soluzione.
  • NON ESISTONO CENTRALI DI QUARTA GENERAZIONE: è tutto da dimostrare, come asserito, tra gli altri, dagli scienziati Armaroli e Balzani.
  • GLI STATI CHE INVESTONO SUL NUCLEARE SONO SEMPRE PIU' POCHI: ad oggi sono Iran, Cina, Giappone, Russia, Ucraina, Romania, Finlandia, India, Argentina e tra poco torneranno anche gli USA (viste le pressioni della costruttice Westinghouse, che per garantirsi un mercato internazionale, ha spinto per la costruzione di nuove centrali anche nei confini statunitensi).
  • NUCLEARE CIVILE E MILITARE SONO GEMELLI: basterebbe solo dire che General Electric e Westinghouse costruiscono centrali e producono bombe atomiche. E' chiaro che il combustibile nucleare civile può essere utilizzato anche per scopi militari, come accaduto già in passato.
  • LE GENERAZIONI FUTURE DOVRANNO FARE I CONTI CON UN AMBIENTE DA NOI UCCISO


1 commento:

Marco ha detto...

complimenti per questo articolo di Dario De Rosa, sarebbe anche interessante avere la fonte della affermazione sulla importazione di petrolio in Francia..