venerdì 10 luglio 2009

GOVERNO: TORNA IL NUCLEARE, ACCORDO SU COLF E BADANTI (IL PUNTO) (ASCA)

- Roma, 10 lug - Con 154 voti a favore, un voto contrario, un astenuto e il fallito tentativo di Pd e Idv di far mancare il numero legale lasciando l'aula, viste le assenze nei banchi della maggioranza, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sviluppo. L'Udc ha votato a favore con Pdl e Lega.

Approvato dalla Camera il 4 novembre 2008, modificato dal Senato il 14 maggio 2009, nuovamente modificato dalla Camera lo scorso 1 luglio, approvato ieri senza modifiche dal Senato, il provvedimento e' quindi diventato legge.

La novita' piu' importante riguarda il ritorno all'energia nucleare. Entro se mesi dall'entrata in vigore della legge, il governo deve infatti adottare uno o piu' decreti legislativi per la localizzazione sul territorio nazionale degli impianti e dei sistemi di stoccaggio e deposito dei rifiuti radioattivi. L'esecutivo dovra' individuare le misure compensative per le popolazioni che saranno interessate dalle nuove strutture. Il ddl sviluppo prevede anche la nascita di una ''Agenzia per la sicurezza del nucleare''. Sara' quest'ultima l'autorita' nazionale per la regolamentazione tecnica, il controllo e l'autorizzazione ai fini della sicurezza delle attivita' concernenti gli impieghi dell'energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi.

Altra novita': e' stata modificata la normativa sulla cosiddetta ''class action'' che entrera' in vigore nel 2010.

Si prevede la possibilita' per i consumatori e gli utenti dei servizi pubblici di fare causa comune in tribunale ma se ne esclude la retroattivita' (tali azioni non sono quindi possibili per alcuni scandali degli ultimi anni, come quelli Cirio e Parmalat).

Il provvedimento prevede pure che le polizze assicurative siano meno care, se vengono stipulate per un periodo di almeno cinque anni. Tirano un respiro di sollievo i giornali che ricevono fondi pubblici. Sono stati infatti ripristinati i fondi per l'editoria per il periodo 2009-2010. Si tratta di 140 milioni di euro che verranno finanziati con un aumento della Robin tax: sale dal 5,5 al 6,5% l'imposta sul reddito delle grandi aziende petrolifere

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