Pubblicato venerdì 6 febbraio 2009 in Spagna
[El Pais]
Il primo ministro sfida il presidente della Repubblica e la Corte
Suprema con un decreto che annulla la sentenza su Eluana - Annuncia
che approverà "in tre giorni" una legge sul testamento biologico.
L'opposizione parla di giorno tragico e di colpo di Stato
Silvio Berlusconi ha lanciato questo venerdì una sfida senza
precedenti ai poteri della Repubblica italiana, alla massima autorità
dello Stato, il presidente Giorgio Napolitano, alle Camere, alla
Giustizia intera e allo Stato di diritto, con un decreto legge urgente
a cui seguirà un progetto di legge. Entrambe le iniziative sono state
pensate su misura per annullare la sentenza della Corte Suprema che
aveva autorizzato la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione
artificiale ad Eluana Englaro. La donna, ricoverata in una clinica di
Udine, vive in stato vegetativo dal 1992.
Il Vaticano, destinatario principale di un'iniziativa che
probabilmente non arriverà in tempo per impedire la sospensione del
trattamento alla Englaro, iniziata questo venerdì, ha applaudito
immediatamente l'annuncio di Berlusconi: "Il governo è stato
coraggioso e ci ha ascoltato". La Curia ha rivelato così, senza
mostrare nessun segno di pudore, la sua influenza cruciale nel momento
di convertire un particolare tema giuridico nello strumento che ha
permesso a Berlusconi di aprire un gravissimo conflitto istituzionale.
Una legge preparata in Vaticano da parte della gerarchia integralista
della Chiesa
Il decreto legge è stato approvato all'unanimità nel primo Consiglio
dei Ministri dopo una lunga deliberazione seduta, durante la quale,
hanno affermato i mezzi d'informazione locali, Berlusconi ha
minacciato di cacciare i ministri che avessero osato astenersi. Il
cavaliere (in italiano nel testo N.d.T.), ha imposto il suo criterio
sapendo in anticipo che Napolitano non avrebbe firmato il decreto. Il
Capo dello Stato aveva annunciato, in una lettera inviata al
consiglio, le sue riserve strettamente tecniche, dato che "secondo la
Costituzione, non può essere emesso un atto d'urgenza in opposizione
ad una sentenza giuridica pronunciata".
Una minuzia per Berlusconi, che qualche minuto dopo ha palesato la
grande sfida nascosta dietro la farsa del decreto. "Se Napolitano non
firma", ha detto Berlusconi, "riunirò il Parlamento in poche ore e
faremo una legge in due o tre giorni; poi chiamerò il popolo a
modificare la Costituzione per cambiare la procedura che regola i
decreti urgenti. Effettivamente, Napolitano si è rifiutato di firmare
il decreto - lampo. A seguito di quel rifiuto, Berlusconi ha dato
avvio alla sua ribellione nei confronti del capo dello Stato e ha
coinvolto i presidenti del Senato e della Camera convocando, alle otto
di sera, un consiglio dei ministri ridotto (4 ministri su 21) e
straordinario. Lì ha approvato, in 15 minuti, un progetto di legge che
"obbligherà ad alimentare e idratare le persone che non possono farlo
autonomamente". All'uscita, Berlusconi ha annunciato di aver chiesto
al presidente del Senato di convocare immediatamente un sessione
straordinaria per ratificare la norma.
Un tema poco urgente
Gianfranco Fini, presidente della Camera dei Deputati e terza massima
autorità dello Stato, aveva vivamente sconsigliato al Governo di
approvare il decreto legge. Il dubbio è sapere cosa farà adesso,
davanti alla convocazione urgente delle camere per un tema come
questo, che non rappresenta certo un'urgenza nazionale. Per
giustificare la fretta, Berlusconi ha fatto appello a bizzarri motivi:
"Non voglio sentirmi colpevole di omissione di soccorso". "Non voglio
la responsabilità della morte di Eluana". "Ha delle cellule vive nel
cervello e ipoteticamente potrebbe ancora avere figli". "Non sappiamo
quanto persistente sia il suo stato vegetativo", ha aggiunto, toccando
il tasto della superstizione. Poi ha confessato di aver letto un libro
di un tipo che è stato in coma per 20 anni e si è svegliato ("è molto
bello, ve lo consiglio".)
"Che affondi il mondo pur di far giustizia", ha detto, "nessuna
formalità giuridica vale una vita umana". Dopo aver chiesto ai medici
che si occupano di sospendere l'alimentazione ad Eluana di "aspettare
qualche giorno", in un ultimo gesto di viltà ha ricordato che il padre
di Eluana, Beppino, non può lamentarsi per le spese che gli causa la
situazione della figlia, "visto che di lei si sono occupate sempre le
suore". Englaro non si è mai lamentato di nulla, a parte del fatto che
lo Stato e i medici hanno sequestrato la libertà e il diritto
costituzionale di sua figlia.
Il ministro della Sanità, Maurizio Sacconi, ha inviato degli ispettori
alla clinica per, ha detto, "cercare le risposte che ancora non
abbiamo". La frase implica che il Governo tenterà di fermare la
sospensione del trattamento di Eluana con tutti i mezzi possibili. Ha
poco tempo, perché il procedimento, iniziato ieri mattina, sarà
irreversibile in 48 ore. Vittorio Angiolini, avvocato della famiglia,
ha assicurato che seguiranno il corso della giustizia. "E' fuori ogni
discussione: continueremo". E Beppino ha affermato: "Sono commosso".
L'opposizione ha ricevuto con stupore la sfida del Cavaliere. Walter
Veltroni, leader del PD, ha detto: " Si comporta in un modo
assolutamente irresponsabile e cerca deliberatamente lo scontro
istituzionale. Oggi è un giorno molto difficile per la storia
dell'Italia. Il partito dell'Italia dei Valori ha parlato di " Governo
fascista". Il comunista PDCI ha sintetizzato: " Quì è in corso un
colpo di Stato". Per l'europarlamentare radicale Marco Cappato, il
Governo è diretto da "una banda di lefebvriani della politica".
A giudizio di Ezio Mauro, direttore de La Repubblica, Berlusconi "ha
ignorato le regole base della separazione dei poteri e ha sconvolto
l'essenza dello Stato di diritto, che fino ad ora si basava sul
principio secondo il quale l'ultima parola è della Corte Suprema".
Ciò che nessuno può mettere in dubbio è l'abilità del 'cavaliere'.
Approfittando con cinismo del vento favorevole del Vaticano, la
debolezza dell'opposizione e l'emotività trasversale che questo tema
suscita, e disprezzando in poche parole il dolore di una famiglia che
vive un calvario che dura da 17 anni, Berlusconi ha sfruttato il caso
per ascendere alla posizione di caudillo e dare uno scossone ad
un'architettura istituzionale che gli è sempre stata scomoda.
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