domenica 6 marzo 2011

Per le quote latte il governo toglie fondi ai malati di cancro. Di nuovo

25 febbraio 2011
La lotta cara alla Lega vede ridurre gli stanziamenti per la ricerca oncologica. E dire che avevano promesso di ripristinare tutto.
Meglio gli allevatori del Veneto che i malati di cancro. Questa la filosofia della norma, stavolta interamente sulle spalle del governo di Silvio Berlusconi , che vede gli stanziamenti per la ricerca oncologica ridursi a favore delle quote latte, o meglio, delle multe che l’Italia deve all’Europa perchè i mandriani del Nord si sono rifiutati di stare nelle regole.
MUCCHE E CANCRO – Hanno “splafonato”, come si dice, ovvero sono andati fuori standard e Bruxelles pretende sostanziose sanzioni a carico dello Stato. Si ricordano trattori in mezzo alle strade a bloccare il traffico per protesta, e si hanno notizie, di nuovo – e vedremo perchè fra un minuto – di questa curiosa disposizione: fra i tanti capitoli di spesa che si potevano aggredire per coprire quest’uscita, si vanno a toccare proprio i più delicati, come gli stanziamenti per la ricerca oncologica.

L’ultima vergogna del decreto milleproroghe: la proroga delle quote latte pagata togliendo fondi alla cura dei malati oncologici. Questo è un twit che il capogruppo democratico alla Camera, Dario Franceschini, ha postato pochi minuti fa sul suo profilo Twitter.

Ma ci rendiamo conto di cosa sono capaci questi incapaci che stanno al governo? E non fu Berlusconi che fece del cancro una bandiera per la sua elezione dicendo che lo avrebbe sconfitto? E come lo vogliono sconfiggere facendo morire la gente di cancro? Beh noi pensammo diversamente ad udire quelle parole, mentre oggi invece tristemente constatiamo che non c'è più dignità in queste persone. La dignità? Ah dimenticavo che ormai sta diventando un disvalore!


RECIDIVA – Il problema è che questo è un vero e proprio caso di recidiva, visto che anche la maggioranza di centrodestra aveva proposto un tale spostamento di fondi. Promettendo, poi, che tutto sarebbe tornato a posto.
Stefania Bullo, presidente dell’Avapo, l’associazione che riunisce i volontari che assistono i malati oncologici, è indignata: «Questo è un problema di scarsa sensibilità nei confronti di chi si trova a vivere nelle condizioni di malato». Cos’è che ha fatto tanto arrabbiare la dottoressa Bullo e con lei le tante famiglie di malati oncologici sparsi nel Veneto? Una perla contenuta nel Milleproroghe approvato al Senato che concede un’altra proroga sulle quote latte agli allevatori accusati di aver “splafonato” (cioè prodotto più del dovuto) e che dovranno pagare le multe alla Comunità europea. Per accantonare i soldi e permettere al provvedimento di non essere incostituzionale, le risorse — 5 milioni di euro — si sono prese dai fondi per la ricerca oncologica. Al Veneto la questione interessa perché gli allevatori fanno parte da sempre dell’album di famiglia della Lega e l’anno scorso non pochi scontri tra l’ex ministro all’Agricoltura Zaia ora governatore e l’ex governatore Galan ora ministro all’Agricoltura, girarono proprio intorno alle multe degli “splafonatori”. «Certo, poteva essere valutato l’aspetto estetico — dice il senatore Paolo Scarpa Bonazza Buora del Pdl, presidente della Commissione Agricoltura — ma dal punto di vista della ricerca oncologica non cambia niente. Troveremo altri fondi per ripristinare la dotazione della ricerca. Quanto agli allevatori, sappiano che stavolta è veramente l’ultima proroga, solo fino al 30 giugno».
Peccato, non è andata così. Dopo i rilievi di Giorgio Napolitano, che ha sottolineato come il decreto Milleproroghe – oggi approvato con voto di fiducia alla Camera, e quindi definitivamente entrato in vigore – se fosse stato presentato al Colle nella sua versione parlamentare, difficilmente sarebbe stato firmato, il governo ha dovuto prendere il controllo della situazione, ripristinando l’ordine con il consueto maxi-emendamento, che sostanzialmente riscrive il decreto. Ripristinando e confermando, guarda caso, proprio la norma problematica che si era promesso di affrontare. Meglio le mucche dei malati, meglio la Lega che la ricerca sul cancro: l’importante è avere le idee chiare.

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